Il Vescovo di Cefalù prende le distanze da presunte apparizioni dell’Arcangelo Michele

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È ancora san Michele Arcangelo a destate l’attenzione di alcuni fedeli siciliani, e a costringere il vescovo di Cefalù ad una ferma presa di distanza dal presunto estatico evento. Secondo quanto spiegato dal comunicato ufficiale della diocesi cefaludense, pare sia partito dal capoluogo siciliano un «”pellegrinaggio” iniziato da un giovane “veggente”, con una croce di legno da Palermo a Petralia Sottana, insieme ad altri due giovani, come “penitenza per coloro che non pregano e non vanno a Messa”».

Su tali vicende, il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, ha voluto puntualizzare alcune cose: innanzitutto – afferma il Vescovo – «nel territorio di Petralia Sottana, non è stato eretto nessun Santuario dedicato a S. Michele Arcangelo come meta di relativi pellegrinaggi». I pellegrinaggi in questione – precisa monsignor Marciante – sono da considerare «iniziative di carattere esclusivamente personale, che rispondono a possibili esigenze spirituali di singoli individui, comunque non concordate né approvate dall’Autorità Ecclesiastica competente».   Il “veggente” di cui si parla – sottolinea ancora il Presule – «non gode di alcun riconoscimento e di nessuna approvazione da parte delle Autorità Ecclesiastiche competenti della sua Arcidiocesi di Palermo, né della nostra Diocesi, riguardo sue visioni, sogni e colloqui con San Michele Arcangelo».

Nel comunicato ufficiale disposto dalla diocesi di Cefalù viene anche rimarcata la presa di posizione della Diocesi, espressa già, lo scorso anno, in una nota, dove a proposito di queste presunte apparizioni monsignor Giuseppe Marciante richiamava le Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni, promulgate dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede il 25 febbraio 1978 e confermate dalla medesima Congregazione il 14 dicembre 2011. Il Vescovo di Cefalù, infatti, opportunamente ricordava che spetta all’Ordinario del luogo giudicare positivamente o meno l’ipotesi di un fenomeno soprannaturale, e poi, in secondo luogo, eventualmente, permettere “alcune manifestazioni pubbliche di culto o di devozione, proseguendo – come dicono le Norme – nel vigilare su di essa con grande prudenza”.

Pertanto, fino ad oggi, esclusa momentaneamente la soprannaturalità dell’evento – si diceva nella Nota –, «è fatto divieto di organizzare pellegrinaggi sul luogo indicato dalle presunte apparizioni nel territorio della Parrocchia di Petralia Sottana; è fatto altresì divieto di erigere edicole votive per il culto pubblico legate al suddetto fenomeno, senza il nihil obstat dell’Ordinario del luogo».

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