Le donne palermitane esprimono solidarietà alla giornalista aggredita
3 min readL’estate 2020 è giunta al culmine, sono trascorsi sei mesi dall’inizio della Pandemia da Covid 19.
Si invita ancora alla prudenza, si cercano di prevenire eventuali focolai, si ricorda l’importanza dell’uso della mascherina, chiudono le discoteche, si vietano gli assembramenti nelle spiagge, al fine di proteggere tutti noi.
Ma c è chi non rinuncia al Ferragosto, alla voglia di stare insieme sfidando l’ordinanza e le buone maniere.
Ed proprio il giorno di ferragosto in una spiaggia a Barcarello a Palermo, durante una giornata di sole e di azzurro, che mentre una giornalista faceva il suo lavoro, documentando lo sgombero da parte dei carabinieri, si consuma la rabbia di alcune donne che di lasciare la spiaggia non ne volevano proprio sapere.
La giornalista viene, così accerchiata, colpita al viso e al torace da alcune donne. Il tutto tra gli sguardi e l’indifferenza dei bagnanti. Anche un’amica della giornalista intervenuta per difenderla, riceve spinte e calci.
Tanta la solidarietà alla giornalista, che ha voluto mantenere l’anonimato, da parte della cittadinanza e delle istituzioni in particolare da Stefania Macaluso, presidente dell’associazione culturale Le Rose Bianche, che commenta così l aggressione alla giornalista: “Noi donne palermitane esprimiamo piena solidarietà alla giornalista e alla sua amica per la squallida aggressione nei loro confronti, avvenuta per ferragosto a Barcarello, da parte di un gruppo di donne che hanno mostrato grave assenza di senso civico, insieme a tutti gli astanti, complici della violenza per la quale chiediamo scusa.
L’episodio suscita sdegno e quindi ci spinge alla piena solidarietà nei confronti delle aggredite, ma al contempo costituisce penosa presa d’atto del mancato coinvolgimento di una porzione di cittadinanza nel flusso virtuoso di energie socio-culturali che ha reso attrattiva Palermo, riscattandola dall’immagine di degrado e arretratezza. Palermo chiama Palermo: il cuore pulsante della città, costituito da un rinnovato senso di appartenenza, frutto dei faticosi processi generati dalle lotte per la legalità, contro ogni mafia, guarda al recupero delle periferie umane, appellandosi alle forze politiche perché ne attivino capillarmente la rigenerazione attraverso la cultura, la legalità, il lavoro onesto e cooperativo, vie imprescindibili per l’emancipazione civica dell’intera cittadinanza”.
Raccontare e documentare, fatti e storie nella nostra città non è mai stato facile, ma è grazie al lavoro e alla passione di uomini e donne che vengono alla luce le storie che tutti abbiamo il diritto di conoscere. Ci auguriamo che i responsabili di questa vicenda non restino impuniti e che si comprenda l importanza di stimolare azioni verso la non violenza. Il vero cambiamento nonviolento non potrà essere che il cambiamento radicale di mentalità e di strutture sociali di cui abbiamo, nella nostra società, urgente bisogno.