Partinico: l’arte di Giusy Caravella e il suo presepe realizzato all’uncinetto

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Quella del presepe è un’antichissima tradizione, i primi furono i pittori che realizzarono su tela la “scena” della Natività di Gesù secondo quanto scritto nei Vangeli, praesaepe infatti vuol dire “mangiatoia”. Ma il Presepe per come lo conosciamo noi oggi, è merito del Santo Patrono d’Italia ossia San Francesco d’Assisi il quale realizzò la prima rappresentazione a Greccio (Rieti) nel 1223 dopo aver ottenuto la licenza da Papa Onorio III.

Successivamente nel corso dei secoli, il presepe ha assunto una vera e propria valenza nelle festività natalizie proprio perchè si rievoca la nascita di Cristo e la venuta dei Magi ad adorarlo. La tradizione vuole che vengano rappresentati i personaggi chiave e attorno ad essi anche altre figure che sicuramente erano presenti all’epoca in Palestina, come ad esempio il fornaio, il mendicante, il portatore di legna, il porcaro e così via. Sebbene il nostro presepe non sia proprio fedele a quanto vi era in Palestina a quel tempo, il significato rimane sempre quello e il concetto non varia.

Pian piano così ogni cristiano ha realizzato il suo e una cosa è certa, si possono realizzare presepi con diversi e svariati materiali come ha fatto la signora Giusy Caravella di Partinico (PA), che ha usato la sua arte per realizzare un presepe all’uncinetto. Nando Cimino, cultore e divulgatore di storie e tradizioni popolari, scrive su Facebook: “Sono convinto che l’arte bisogna portarla nel sangue; ovvero puoi imparare le tecniche, gli stili o i trucchi, ma se non se non hai anche estro e creatività, non diventerai mai un vero artista”.

E conclude con una filastrocca:

BAMMINEDDU BALLA BALLA

Bammineddu balla balla
ca lu chianu è tuttu to’
dunni posa u to’ piruzzu
nascinu rosi e basilicò.
E ni cogghi na ramuzza
e la porti a la mammuzza;
la mammuzza nun la voli
ti la metti ‘mpettu tu.
Viva u Bamminu Viva Gesù.
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