I bambini sono patrimonio dell’umanità, figli dell’umanità

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Certo siamo davvero strani. Qualche giorno fa il Presidente Draghi intervenendo agli stati generali della natalità ha dichiarato: “Un’Italia senza figli è un’Italia che non crede e non progetta. È un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire (…)”. Ma non è stata l’Italia ad avere approvato nel 1978 la legge sull’aborto? Nell’averla confermata a seguito del referendum popolare del 17 e 18 maggio del 1981? Nell’avere introdotto e legalizzato nel 2009 l’utilizzo della pillola abortiva Ru486? E nel 2020, addirittura, avere previsto che non c’è più nemmeno il bisogno del ricovero ospedaliero per farne uso?
Non intendo esprimere giudizi su chi ha scelto di seguire questa via. L’interiorità di ogni persona è così infinita che solo un essere infinito può guardarci dentro.
So solo che, forse, altre vie potrebbero essere proposte. Penso che se potessimo ascoltare la voce di quei piccoli gioielli dell’umanità, che non sono potuti venire al mondo, certamente ci avrebbero implorato di non interrompere il loro percorso di vita. Ci avrebbero detto: “chi sei tu per decidere una cosa così grande e importante che riguarda la mia vita?”.
C’è chi si fa portavoce, e per giunta ci mette la faccia, nel difendere il diritto all’aborto. Ma abbiamo mai ascoltato le urla e le grida di disperazione di tanti uomini e donne che avrebbero voluto vedere la luce e non sono stati così fortunati come chi oggi ha la possibilità di parlare e di spiegare ciò che è inspiegabile e contro natura?
Se, per mille ragioni, giuste o non giuste, una donna non vuole tenere un figlio deve per forza abortire? Non sarebbe più “generoso e sensato” portare a termine quell’iter di vita – a volte originato da sofferenza per l’amore del cielo – per poi donare quel frutto straordinario – nel bene o nel male – a tante coppie sterili, che desiderano con tutto il cuore un figlio? Non sarebbe questo un gesto per generare la felicità altrui?
L’adozione è segno di civiltà e umanità, forse più sensato rispetto alla scelta dell’aborto, che tante volte può apparire come “un accanimento” egoistico: questo figlio non solo non lo voglio per me, ma non intendo donarlo a nessuno.
E viene da pensare a quelle frasi dolci e materne che l’undici dicembre del 1979, S. Madre Teresa di Calcutta, premio nobel per la pace, ebbe a pronunciare a tutto il mondo: “Io sento che il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto, perché è una guerra diretta, un’uccisione diretta, un omicidio commesso dalla madre stessa – disse la suora -. Oggi il più grande distruttore della pace è l’aborto. Tante persone sono molto preoccupate per i bambini in India, per i bambini in Africa, dove tanti ne muoiono di malnutrizione, di fame e così via, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo… è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla”. “Per favore non distruggete i bambini, li prenderemo noi”.
Draghi ce lo ricorda: l’Italia rischia di scomparire e di non avere un futuro.
I bambini sono patrimonio dell’umanità, figli dell’umanità. Se una mamma per tante ragioni non può o non vuole tenere il proprio bimbo, non interrompa la sua gravidanza, lo doni. Si faccia suo portavoce, tuteli il diritto del proprio figlio all’esistenza e quello di sopravvivenza dell’umanità. È giusto incentivare le politiche che promuovono la famiglia. Ma non è l’assegno unico che ci permetterà di avere più figli. Forse è più giusto pensare a vere politiche di sostegno anche per le mamme che non sanno cosa e come fare quando si trovano davanti a gravidanze inaspettate e non volute. Non possiamo abbandonare nessuno.
Solo una vera rivoluzione culturale e pedagogica basata sulla forza e sulla gratuità dell’Amore, del dono e della vita, potranno permettere a questa Italia di avere un futuro migliore, di avere esseri umani dotati di una grande vocazione alla vita e per la vita.
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