La Baarìa del Piccolo Parco Urbano

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Un luogo non luogo, un tempo senza tempo. È questa la dimensione che si vive all’interno del Piccolo Parco Urbano di Bagheria, uno spazio verde di 6 ettari.

Un brandello di superficie superstite al disastroso sacco edilizio perpetrato per decenni in quello che un tempo fu il luogo di villeggiatura dell’aristocrazia palermitana, fatto di ville sontuose e sterminate distese di agrumeti e che oggi non ha alcuna area verde che possa definirsi tale. Dominata dalla splendida Villa Serradifalco – voluta dal duca Lo Faso di Serradifalco nel ‘700 – questa neonata realtà offre grandi e piccini scorci esperienze sensoriali davvero unica con una pineta all’ombra della quale sorge un parco giochi, un uliveto attrezzato con panche e tavoli, un’ampia area ristorativa dotata di servizi igienici, un’area esterna multifunzione (eventi, presentazioni, convegni, etc.) con sedute e schermo, nonché con una micro area dove è presente una simpatica fauna costituita da oche rumoreggianti, un cavallo e due asine. Un luogo insomma di sollazzo per grandi e bambini – con la presenza di babysitter nelle fasce orarie pomeridiane – dove è possibile persino ammirare un ampio tratto costiero della nostra meravigliosa Isola fino alla Rocca di Cefalù.

Grilli, cicale, brezza marina e frescura catapultano in una dimensione di alcuni secoli fa, invitando quasi a rivivere la scena del capolavoro di Giuseppe Tornatore, dove Baarìa viene mostrata in tutto il suo antico splendore.

Non me ne vogliano i lettori: qui non si tratta di un articolo a sfondo pubblicitario, ma di qualcosa di cui, chi vi scrive, ha fatto esperienza con sua figlia.

 

Le foto del Parco

 

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