È tempo di “Capodanno”: Buon Anno ai nostri fratelli ebrei!
5 min readOggi si festeggia il Capodanno ebraico Rosh ha-shanah tra le feste ebraiche più sentite, non è legata ad alcun fatto storico particolare ma vuole ricordare la creazione del mondo e di Adamo ed Eva. E’ bene sapere che gli ebrei contano gli anni a partire da questa data che la tradizione rabbinica colloca nel 3770 a.c. Lo scopo principale di questa festa, che ricorre nel mese di Tishrì (fra settembre ed ottobre del calendario gregoriano) è ricordare che tutti gli uomini hanno pari dignità in quanto tutti discendenti dal primo uomo e dalla prima donna, ma sopratutto se nell’anno trascorso si è agito nel rispetto delle leggi della Torah e del rispetto per il prossimo.
Le parole di Tulipano
Abbiamo incontrato Dario Tulipano docente di italiano presso le scuole superiori di secondo grado, glottologo ed esperto studioso di tradizioni ebraiche.
- E’ un momento di grande riflessione e di speranza, una delle caratteristiche peculiari di Rosh haShana è il suono dello shofar (un piccolo corno di montone utilizzato come strumento musicale), secondo la tradizione, l’ultimo giorno della creazione Dio manifestò la sua gioia suonando questo stumento. Il significato di questa usanza è quello di risvegliare il popolo ebraico dal torpore e ricordargli che in questo periodo Dio giudicherà il comportamento di ognuno. Dal pentimento e dai buoni propositi deciderà del destino per l’anno a venire. E’ per questo che i 10 giorni che separano queste due festività sono chiamate i 10 giorni penitenziali. Durante tale intervallo, è dovere di ogni ebreo compiere un’analisi del proprio anno ed individuare tutte le trasgressioni compiute nei confronti dei precetti ebraici. Ma l’uomo, responsabile e rispettoso anche verso il proprio prossimo, passerà in rassegna tutti torti fatti nei confronti dei propri conoscenti. Una volta riconosciuto di aver agito in maniera scorretta, occorre chiedere il perdono del danneggiato che, a sua volta, ha il dovere di offrire il proprio perdono. Solo in casi particolari ha la facoltà di negarlo. Yom Kippur, il giorno più spirituale dell’anno, un giorno in cui si digiuna per 25 ore , non mangiando e non bevendo. Un giorno che si trascorre in sinagoga, assorti in preghiere . Il Kippur infatti ricorda il perdono concesso da Dio al popolo ebraico dopo il gravissimo peccato d’idolatria commesso con il vitello d’oro. Tornado al Capodanno scopriamo che nel pomeriggio che precede l’inizio della festività si usa fare il tashlikh, un lancio di oggetti presso uno specchio d’acqua per liberarsi di ogni residuo di peccato.
- Interessante è sapere che ci sono dei piatti tipici che vengono preparati. Bisogna distinguere le due sere. Durante la cena della prima sera di Rosh haShana (Seder di Rosh haShanà) oltre a recitare la preghera del Kiddùsh su di un bicchiere di vino o di succo d’uva per santificare la festa,
si usa consumare sia qualcosa di dolce (tipica la mela intinta nel miele), sia cibi che diano l’idea di molteplicità, come il melograno, per augurarsi un anno dolce e prospero e perché i semi di tale frutto sono tanti quanti le mitzvòt ossia i 613 precetti fulcro dell’ebraismo. Tra i vari piatti che si servono durante questa cena, differenti nelle varie tradizioni, è una costante la presenza di qualche parte di animale che faccia parte della testa (testa di agnello o testa di un pesce, kashèr ovviamente), a simboleggiare il capo dell’anno. Si usa anche mangiare vari cibi che alludono a benedizioni e prosperità, ad esempio molti hanno l’usanza di mangiare carote perchè in yiddish, la parola per questa verdura, meren, significa ‘moltiplicare’. Solitamente viene portata in tavola anche una forma di pane (challa) tonda, a simboleggiare la circolarità dell’anno. Di Rosh Hashanà è usanza evitare di mangiare cibi aspri e focalizzarsi invece su cibi dolci come simbolo del nostro desiderio di essere benedetti con un anno dolce e colmo di abbondanza. È inoltre usanza evitare di mangiare noci durante Rosh Hashanà poiché il valore numerico della parola ebraica per noci, egòz, ha lo stesso valore della parola chet, peccato. Nel pasto della seconda sera e sempre rigorosamente dopo il Kiddùsh, si usa consumare più varietà possibili di frutta, perché vengano incluse nella benedizione di shehecheyanu (la benedizione che si recita la prima volta che si assaggia qualcosa nell’anno). Altri piatti tipici sono il Challà all’uva passa, il pesce dolce, il pollo alla maniera di Israele, le carote ai quattro ori, l’insalata di avocado ed uova sode e in Italia il pasticcio di maccheroni e funghi. 4. Sfogliando il calendario, risulta immediatamente evidente come al Rosh Ha shanà seguino tutta una serie di festività estremamente importanti nella liturgia ebraica.
Per amor di ordine queste sono le date ed i nomi di tali festività per il 2019/5780: • lunedì 30 settembre e martedì 1° ottobre – Rosh Hashanà (Capodanno); • martedì 8 e mercoledì 9 ottobre – Vigilia Kippur (Digiuno di espiazione); • lunedì 14 e martedì ottobre Sukkot (Festa delle Capanne) domenica 20 ottobre e lunedì 21 ottobre Sukkot (Festa delle Capanne); • martedì 22 ottobre Simchat Torà (Festa della Legge).
Il nostro augurio che sia un anno di pace ! SHALOM.