Quei 31 rattoppi di Chiara sul saio di Francesco

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Sorprendente e affascinante l’ipotesi della studiosa ed esperta tessile svizzera Mechthild Flury-Lemberg avanzata nello studio del saio del santo di Assisi. Secondo la ricercatrice infatti – che ha anche guidato il gruppo di restauro della Sacra Sindone nel 2002 – fu santa Chiara a rattoppare la veste di Francesco, prendendo pezzi del suo mantello per riparare la tunica del Poverello, mentre era ancora vivo o dopo la sua morte. Questi ed altri dettagli saranno svelati sul prossimo numero della Rivista San Francesco con uno speciale dedicato proprio alla tonaca del Santo patrono d’Italia.

La scoperta – si spiega nello speciale – nasce da uno studio del 1988 per anni rimasto inosservato negli archivi e riportato in esclusiva nel periodico francescano di ottobre. “Mentre cercavamo in archivio notizie sulla tonaca di San Francesco ci siamo imbattuti in un articolo pubblicato nel 1989 che riproponeva la ricerca della professoressa Flury-Lemberg che ha subito attirato la nostra attenzione” ha spiegato il direttore del periodico, padre Enzo Fortunato (Frate minore conventuale e direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi). “Abbiamo contato” racconta nel suo editoriale “31 rattoppi della tonaca. Una scoperta che ci racconta la devozione, la stima e l’affetto spirituale dell’uno per l’altro, ma in questo caso di Chiara per Francesco”. Questo mantello di color marrone a ricordare la nuda terra (ogni frate doveva averne solo uno) consiste di un pezzo di tessuto largo circa 55 centimetri e lungo 356 centimetri, che viene ripreso con una cucitura di circa 20 centimetri sul margine del collo per formare una mantellina. Seconda la studiosa poiché Chiara è sopravvissuta a Francesco per molti anni è possibile che lei abbia rappezzato la tonaca del suo fratello di fede quando questi era ancora in vita, ma è anche possibile che lei abbia “abbellito” col suo mantello quella veste così povera come ultimo atto d’amore, dopo la morte del santo, quando la tonaca era già diventata una reliquia.

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