Ecco le scuole migliori d’Italia del 2019 secondo Eudoscopio

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Giunto alla VI edizione, il portale che offre gratuitamente informazioni oggettive e comparabili sulla qualità dei percorsi di istruzione secondaria di II grado di tutta Italia è ormai diventato un riferimento prezioso per gli studenti delle scuole medie e le loro famiglie: dal lancio ad oggi quasi 1.500.000 utenti unici hanno utilizzato questo strumento, per un totale di oltre 6.860.000 pagine visitate.

Per la nuova edizione di Eduscopio, i ricercatori della Fondazione Agnelli hanno analizzato i dati di circa 1.255.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (a.s. 2013/14, 2014/15 e 2015/16) in circa 7.300 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.

I risultati dei Licei scientifici delle Scienze Applicate e dei Licei delle scienze umane – opzione Economico sociale, introdotti nell’edizione 2018-19 di Eduscopio, si caratterizzano per una maggiore solidità statistica, essendo i diversi indici calcolati sulla base di due corti di diplomati (a.s. 2014/15 e 2015/16).

L’analisi condotta sulla relazione tra Indice FGA e la Percentuale di diplomati in regola, indicatore che ci dice per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma 5 anni dopo, conferma il fatto che non vi sia alcuna relazione sistematica positiva tra selettività in itinere delle scuole superiori e risultati universitari dei loro diplomati, semmai il contrario: in media, sono gli studenti che provengono dalle scuole che non praticano una severa politica di scrematura quelli che ottengono in risultati migliori una volta all’università, a conferma che efficacia formativa ed equità possono andare di pari passo.

Per il secondo anno consecutivo la palma di liceo migliore d’Italia va allo Scientifico delle scienze applicate (quello con l’informatica al posto del latino) Pier Luigi Nervi di Morbegno, in provincia di Sondrio. Per gli istituti tecnici e i professionali esiste anche una seconda classifica, basata sugli sbocchi lavorativi: tasso di occupazione e coerenza fra studi fatti e lavoro trovato. Se la percentuale è alta, la scuola è inclusiva. Se è bassa, la scuola è selettiva. In altri termini, Eduscopio dimostra che non è vero che le scuole più selettive siano anche quelle che preparano meglio all’università e al lavoro.

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