Parrocchia per tutti? Si può!

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L'abbraccio di Papa Francesco al Presidente del MAC il 17 novembre dello scorso anno durante l'incontro del Santo Padre con il Movimento Apostolico Ciechi.

Tutto è pronto per la celebrazione del premio Don Giovanni Brugnani, in programma domenica 2 febbraio 2020. Il Movimento Apostolico Ciechi consegnerà alla parrocchia San Luigi Gonzaga di Palermo il Premio Don Giovanni Brugnani – parrocchie inclusive. Il riconoscimento sarà consegnato dal Presidente nazionale del MAC, Avv. Michelangelo Patanè, al termine della Messa parrocchiale delle 11,30.
Il Movimento Apostolico Ciechi è un’associazione formata da ciechi e vedenti che fanno insieme un cammino di fede, condivisione e promozione umana. Lo ha dichiarato Michelangelo Patanè, presidente del MAC, il movimento inoltre si propone, alla luce del Vangelo, di formare e promuovere persone, famiglie e comunità in presenza della disabilità, favorendo l’inclusione e la partecipazione di tutti alla vita della Chiesa e della società.. Svolge le sue attività sia in Italia, rivolgendo particolare attenzione agli anziani non vedenti, alle persone con disabilità grave e alle loro famiglie, sia nei Paesi più poveri del mondo, promuovendo iniziative di prevenzione della cecità, cura delle malattie degli occhi e promozione sociale e religiosa delle persone non vedenti.
Il premio Brugnani, intitolato a uno dei primi Assistenti nazionali del MAC, è rivolto alle parrocchie che in Italia s’impegnano nel promuovere l’accoglienza, l’inclusione e la partecipazione alla vita della comunità di persone con disabilità visiva e/o altra disabilità.
La parrocchia San Luigi Gonzaga è stata premiata per aver coinvolto nelle attività parrocchiali più persone con disabilità differenti e di età diverse. C’ è la donna  non vedente che legge le letture in  Braille, il ragazzo down ministrante…ciascuno è protagonista con i propri carismi,  e i doni di ognuno sono valorizzati e messi al servizio di tutti.
Includere oggi deve essere la normalità, un compito a cui è chiamata l intera società e sopratutto quella ecclesiale. La Chiesa deve confrontarsi con la periferia esistenziale della disabilità  la “Chiesa o è per tutti o non è Chiesa” ce lo  ricorda spesso papa Francesco, La nascita di un nuovo umanesimo non può che contemplare l’incontro con la diversità e i limiti, del resto la scelta di Dio da sempre è inclusiva!
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