Art in the bin, 22 artisti per un percorso virtuoso del riciclo

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E’ stata inaugurata ieri Mostra -Evento, “Art in the bin”, ospitata nelle sale della Galleria di Palazzo Nicolaci.  L’esposizione, promossa da Altera Domus,  realizzata con il patrocinio del Comune di Noto e il contributo degli sponsor, è stata curata da Paola Ruffino, con il coordinamento tecnico dell’artista Franco Paternostro e la collaborazione del giornalista Paolo De Chiara. Oltre la curatrice, saranno presenti,  il sindaco del comune netino Corrado Bonfanti e l’assessore al Turismo e Cultura, Giusy Solerte.

Il vernissage vedrà la partecipazione straordinaria di Flavio Bordin, in arte Flavio Sax, il sassofonista che durante il lockdown con oltre 12 milioni di visualizzazioni sui social è diventato famoso con le sue esibizioni dai tetti degli ospedali per regalare un momento di evasione a medici, personale sanitario e pazienti, e che proprio dall’incantevole terrazza della Galleria di Palazzo Nicolaci, con vista mozzafiato sulla città, nel corso della serata eseguirà vari brani musicali, alcuni dei quali dedicati al grande maestro Ennio Morricone.

Sseguirà una cena di gala, accompagnata dalle magiche note del sassofono dell’artista, organizzata al ristorante Cantine Modica di San Giovanni, nella suggestiva via dei balconi più belli al mondo, i cui proventi verranno devoluti ad un’associazione Onlus, quale contributo all’azione di salvaguardia dell’ambiente. Un’idea nata proprio dal format “Musica sui tetti” dello stesso Bordin che sin dalla sua prima esibizione ha voluto affiancare alla musica un’attività di raccolta fondi.

“Art in the bin” (arte nel cestino) in esposizione fino al prossimo 14 novembre, riunisce 22 artisti di respiro internazionale in un percorso virtuoso del riciclo, che accompagneranno il visitatore in un viaggio immaginifico nella metamorfosi dello scarto, del rifiuto, da cui prendono ispirazione dando vita a nuove e molteplici espressioni estetiche.

“Art in the Bin” coniuga esperienza estetica, creatività e ricerca, e rilancia una riflessione sulla difesa dell’ambiente e sull’arte della “rigenerazione” come linguaggio espressivo capace di scuotere le coscienze e aprire la mente verso il cambiamento, che nel mondo dell’arte contemporanea parte dall’assunto che nulla è scarto, tutto si trasforma, acquista nuovo valore e nuova identità.

Di fama internazionale, sono: Dario Agrimi, che con le sue opere spazia dalla pittura all’installazione, prediligendo anche il campo fotografico, scultoreo e video; Alessandro Cadamuro e le sue coniugazioni tra segno, suono, trasparenza e luce; Federica Cipriani e le sue tele realizzate con carte regalo, veline e chiodi; Luigi Citarella, che dall’argilla modellata, al marmo scolpito fino alle resine laccate, crea “nature morte” dal forte impatto emotivo; Pietro D’Angelo, e i suoi materiali insoliti, come graffette, viti e puntine da disegno; Antonio Delli Carri, con le sue sculture-agglomerato, in stampa 3D, in plastica e resine; Demetrio Giuffré, che come mezzo espressivo utilizza il silicone combinato ai colori; Paolo Greco e le sue opere diventate espressione di un vissuto e di un riuso emotivo ed intellettuale, nella dimensione dell’assemblaggio compositivo e della rielaborazione e interpretazione materica; Paolo Mezzadri, che nel suo laboratorio prova, sperimenta, incontra ed attraversa elementi concreti con elementi assolutamente visionari; Sabrina Milazzo, con le sue tele in olio di lino che ritraggono paesaggi suggestivi; Giuseppe Negro, con la sua vocazione al recupero, rilettura e rivisitazione del passato che costituiscono gli elementi fondanti della sua ricerca; Alessandro Padovan, con la sua Screw Art, che utilizza viti autofilettanti e pittura acrilica su pannello che creano un effetto tridimensionale in un’opera scultorea e pittorica contemporanea; Hannu Palosuo, l’artista finlandese che erge a protagonista dei dipinti la quotidianità; Franco Paternostro, poliedrico, spontaneo, indagatore del bello; Gianmarco Pulimeni, la sua pittura è surrealista, sensibile e umanista e con mano sapiente getta un’ombra molto lunga sul mondo interiore; Luisa Russo, nella cui arte convive il miracolo della pacifica coesistenza delle “ragioni del cuore” e quelle “dell’intelligenza”; Ignazio Schifano, le cui tecniche sono legate al restauro; Tina Sgrò che esporrà due tele di grande impatto; Marco Solzi, osservatore della luce in tutte le sue forme, dipinge antichi lampadari su grandi tele di iuta, finiti per diventare tra le più intriganti opere del panorama emergente italiano; Generoso Spagnuolo, con un proprio linguaggio postespressionista, spesso minimalista e parametrico, fondato sia sulla pittura che sulla scultura; Fiorenzo Zaffina, con le sue sculture realizzate con materiali di scarto, lattine cassette VHS, plexiglas, perfino tubi idraulici.

E poi, c’è l’emergente Federico Nocera, “una grande risorsa per l’arte contemporanea”, promette la curatrice che ha fortemente voluto il giovane artista di Melilli nella Collettiva che si aprirà ai suoi visitatori come un cantiere dinamico, proiettato verso il futuro che ospita contaminazioni, intuizioni e materiali tutti da esplorare.

Il titolo parodistico dell’opera banksyana “Love is in the bin”, condensa nello slogan “Art in the Bin” la metafora del cambiamento e della trasformazione, attraverso il riciclo dei rifiuti e il riuso creativo di materiali di scarto che diventano arte e messaggi provocatori di denuncia sociale per creare consapevolezza collettiva.  “Love is in the bin” nasce nel cestino, con un nuovo titolo, dal “rifiuto” di se stessa per denigrare la mercificazione dell’arte, recuperando dalla “Girl with balloon”, autodistrutta a metà, la sua memoria e il suo paradigmatico messaggio di speranza e diventa la nuova icona globale, assurgendo a nuova vita.

Per la prima volta a Noto un’ottantina tra sculture, installazioni e opere pittoriche molte delle quali già esposte in Italia e all’Estero, candidano di fatto la capitale del Barocco, attorno cui ruota un fermento culturale di ampio raggio a diventare anche una delle sedi più interessanti dell’arte contemporanea.

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