Le parti sociali del turismo chiedono la proroga delle misure di tutela al giugno 2022

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“I provvedimenti restrittivi allo studio per contenere la diffusione del contagio da Covid-19 hanno già fatto registrare un effetto annuncio, portando alla drastica riduzione dei consumi turistici per le prossime settimane. L’impatto sui conti delle aziende, già stremati da un anno e mezzo di pandemia e di chiusure può essere devastante e travolgere le attività ancora aperte, e con esse parte rilevante dei lavoratori diretti ed indiretti del settore del turismo e della ristorazione”. Lo denunciano in una nota congiunta Faita, Federalberghi, Fiavet, Fipe e Fto-Confcommercio insieme ai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs.

Le parti sociali sottolineano inoltre che a pochi giorni dalla scadenza della possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali di emergenza e delle tutele per la salvaguardia dell’occupazione (fissata al 31 dicembre 2021) “ancora non si conosce se tali misure saranno prorogate e in che termini: una situazione gravissima che coinvolge le famiglie di oltre 500mila lavoratori”.“Organizzazioni sindacali, associazioni datoriali, lavoratori ed imprese – concludono – chiedono a Governo e Parlamento chiarezza sui termini di ricorso all’integrazione salariale ed evidenziano la necessità di una proroga al 30 giugno 2022 delle attuali tutele e della possibilità di accesso agli ammortizzatori al fine di poter garantire la continuità occupazionale ai lavoratori impiegati. Si tratta di preservare le professionalità del settore per consentire la ripresa delle attività in sicurezza quando la fase di picco della pandemia sarà superata”.

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