Va-lentina, la Caretta caretta figlia di Termini Imerese

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Stropicciarsi gli occhi increduli davanti alla sagoma inconfondibile di un carapace baciato dal sole di un caldo tramonto estivo che lentamente emerge dallo specchio acqueo alla volta della battigia. È questa la prima indimenticabile immagine in cui si è imbattuta la famiglia di Antonio Giovino nella spiaggia di Buonfornello a Termini Imerese. Un tratto di costa celebre per le sue acque terse, per la sua spiaggia e per essere stata teatro di una delle battaglie più epiche della storia occidentale, quella di Himera tra greci e cartaginesi.

Un pomeriggio di luglio, una passeggiata in spiaggia alla scoperta di ogni dettaglio di bellezza che questo tratto di costa custodisce e un incontro ravvicinato con uno splendido esemplare di Caretta caretta in cerca di un luogo sicuro dove deporre le sue uova.

Stavamo facendo una passeggiata ecologica verso la foce del fiume Imera – racconta Antonio – osservando diverse piante e animali tra cui due pernici. I bambini erano veramente gioiosi e curiosi nell’’esperimentare quanto ci circondava. Rientrando, mio figlio ha notato la sagoma della tartaruga marina. Avvicinandoci, ma tenendoci a una distanza idonea, abbiamo potuto osservare che appariva affaticata, tentando forse di riprendersi dopo la traversata terrestre, prima di immergersi di nuovo in mare. Erano circa le 19:30. Dopo averla osservata prendere il largo, abbiamo seguito le tracce che aveva lasciato sulla spiaggia quando, risalendo dal mare, aveva provato a scavare trovando però soltanto ciottoli e non la sabbia accogliente in cui sperava. Abbiamo avvisato fin da subito gli esperti (WWF e Mareamico) che in questi casi si occupano di verificare se le tartarughe depongono le uova in maniera tale da cautelarle fino alla schiusa. Essi hanno monitorato per tutta la notte non solo quel punto ma anche il resto della spiaggia alla ricerca di eventuali luoghi dove questo esemplare avesse potuto deporre le uova, ma non ne hanno trovato traccia. Nei giorni a seguire un altro bagnante qualche chilometro più in là, sempre nel tratto costiero di Termini Imerese (zona industriale), ha avvistato una tartaruga”.

Va-lentina (così battezzata da Antonio e da sua moglie Ornella) e gli altri esemplari della sua specie, hanno infatti un’eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri. Peraltro, alcuni studi hanno dimostrato che le piccole appena nate, sono capaci di memorizzare le coordinate geomagnetiche del nido ed altre caratteristiche ambientali che consentono un imprinting della zona di origine. Va-lentina potrebbe avere un’età di circa cinquant’anni, tenuto conto delle dimensioni del suo carapace, così come confermato dagli esperti ed essere proprio figlia di questa spiaggia.

“Ancora una volta questo territorio si racconta attraverso la sua Bellezza sorprendente – afferma Rosario Ribbene, presidente dell’Associazione Rodoarte onlusaggiungendo vocazioni su vocazioni, naturali e conseguenti acceleratori di un futuro che ha solo un evidente quanto agognato epilogo, l’iscrizione di questo pezzo di Sicilia nella Word Heritage List”.

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