Tommaso Paradiso a Radio InBlu: “Mi fa paura chi cavalca l’odio e la violenza”
3 min readAi microfoni di Radio InBlu, il network delle radio cattoliche della Dei, sarà ospite il cantante ex The giornalisti, Tommaso Paradiso. Quest’ultimo è stato ospite di ‘Radio Libera Tutti’ il programma di InBlu Radio, che andrà in onda sabato 16 novembre alle ore 17:00 e verrà trasmesso dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Nel corso dell’intervista, Tommaso Paradiso ha dialogato con alcuni giovani pazienti ed ha risposto alle loro domande.
Le parole del cantante
Durante l’intervista, uno dei giovani pazienti ha chiesto a Tommaso: Che emozioni provi quando canti i tuoi brani ? La risposta del cantante è arrivata immediata: “Quando canto i miei brani ci sono volte che mi emoziono tantissimo, soprattutto quando canto le canzoni che scrivo con il cuore e, quando le canto ai concerti, e le cantano tantissime altre persone, ecco lì mi emoziono e canto un po’ peggio. È più bello emozionarsi che cantare bene, quindi tra le due cose preferisco sempre emozionarmi. Oggi mi fanno paura alcune derive che sta prendendo la nostra società” – ha proseguito l’ex frontman dei Thegiornalisti ai microfoni di InBlu Radio – vorrei che si tornasse a un sentimento molto semplice che è il rispetto dell’altro. Oggi mi sembra che alcuni politici, anche in America, anche in Italia, stiano un po’ sdoganando degli aspetti che fortunatamente avevamo già eliminato in passato e che erano terribili. Oggi mi sembra che ci sia un po’ più di violenza, un po’ più di odio, di mancanza di rispetto per il prossimo e per il più debole. Questo mi spaventa. Bisognerebbe essere un po’ più umani, invece vedo la gente sempre più incattivita e vedo persone che stanno cavalcando questo incattivimento e questo mi preoccupa, perché la società dovrebbe progredire, invece che peggiorare”.
Ed ancora una domanda dal sapore speranzoso: Quanti no hai ricevuto ? “Quando ho iniziato a fare questo mestiere – ha concluso Tommaso Paradiso a InBlu Radio – ho ricevuto tantissimi ‘no’, però poi il vento è cambiato. Ho iniziato dai primi localini, ma veramente piccoli, facendoci sentire anche da 3-4 persone a concerto e non sto scherzando. A volte eravamo presi dal panico perché stavamo a suonare in questi posti, mi affacciavo dalla tenda e non cera nessuno”.