Terremoto Albania: bilancio drammatico 29 morti e 650 feriti – BREAKING NEWS

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(Foto: Vigili del Fuoco)

Si aggrava il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 6.5 che ha colpito l’Albania nella notte del 26 novembre. Sono infatti 29 i morti e più di 650 i feriti fino ad ora ma il bilancio potrebbe salire perché secondo quanto riporta l’Ansa, all’appello mancherebbero ancora circa 20 persone. Intanto l’Italia ha inviato uomini e mezzi di soccorso per aiutare la popolazione albanese e oggi è stato proclamato il lutto nazionale.

Bilancio tragico

Nel bilancio dei morti purtroppo risultano anche tre bambini di età compresa tra 4 e 8 anni, almeno 13 corpi sono stati tratti dalle macerie in varie zone di Durazzo, 11 a Thumana. Circa una ventina di chilometri a nord di Tirana, invece una vittima e’ stata trovata a Kurbin, circa 50 chilometri a nord della capitale. Nella giornata di oggi il governo albanese ha inoltre dichiarato lo stato di emergenza per le città di Durazzo e Tirana, periodo che dovrebbe durare per circa 30 giorni secondo quanto dichiarato dal premier Edi Rama.

Gli aiuti italiani

Nella notte dall’Italia sono partiti squadre di Vigili del Fuoco, uomini del Soccorso Alpino e degli aerei con delle unità speciali, inviati dal presidente Conte. Vigili del Fuoco che stanno lavorando ininterrottamente già da ieri sera per tentare di mettere in salvo gli ultimi dispersi che potrebbero essere ancora vivi seppur sotto le macerie. Al lavoro anche i cani molecolari esperti nella ricerca e soccorso di persone sepolte ed ancora le unità con i droni per intercettare i dispersi dall’alto.

Vicinanza al popolo albanese

Solidarietà è arrivata anche da altri paesi come la Grecia, dal Kosovo, dalla Francia e dalla Turchia. Anche Papa Francesco al termine dell’udienza di stamattina si è rivolto al popolo albanese: “Vorrei inviare un saluto ed esprimere la vicinanza al caro popolo albanese che ha sofferto tanto in questo giorni. Sono vicino alle vittime, prego per i morti, per i feriti, per le famiglie. Che il Signore benedica questo popolo al quale io voglio tanto bene”.

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