Quando l’Immacolata Concezione era Patrona della Sicilia: una storia antica

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L’8 dicembre 1854, Papa Pio IX proclamò il dogma dell’Immacolata Concezione. Ma facciamo un passo indietro. L’Italia del 1600 era suddivisa in tanti stati da nord a sud anche se qualcosa piano piano stava lentamente mutando. In Sicilia vi erano gli spagnoli e nel 1643 regnava il viceré e capitano, Don Juan Alfonso Henriquez de Cabrera, Almirante di Castiglia. Quest’ultimo proclamò l’Immacolata Concezione principale Patrona di tutto il Regno di Sicilia, successivamente i Borbone non tolsero anzi confermarono quanto istituito dal viceré sostenendo ancor di più la devozione a Maria.

Un antico culto

In Sicilia, il culto della Vergine Maria è antico e arriva dall’oriente grazie alla dominazione bizantina e successivamente ai frati francescani già nel XV secolo. Così dunque dopo il Concilio di Trento, convocato per fare chiarezza sulla diffusione del protestantesimo in Europa, in Sicilia nacquero diverse confraternite come quella palermitana del Porto e Riporto. Le cose andarono sempre più ad espandersi fino a quando il 15 agosto del 1624 il cardinale Giannettino Doria, fece promessa di digiunare la vigilia dell’Immacolata e di farne conoscere il culto anche perché in quel periodo a Palermo vi era la peste. Pian piano diverse città siciliane proclamarono l’immacolata patrona di queste ultime come ad esempio Palermo e così venti anni dopo avvenne un fatto. Il viceré e capitano, Don Juan Alfonso Henriquez de Cabrera, Almirante di Castiglia, il 23 febbraio 1643 proclamò l’Immacolata Concezione principale patrona di tutto il Regno di Sicilia. La celebrazione rimase fissata per giorno 8 dicembre.

I Borbone, la Sicilia e l’Immacolata

Così dunque dal 1643 ad oggi, l’Immacolata Concezione è la patrona della Sicilia anche grazie alla Real Casa di Borbone delle Due Sicilie che non soppresse anzi rafforzò questo forte legame tra i siciliani e l’Immacolata Concezione. L’8 dicembre infatti nel Regno delle Due Sicilie era festa nazionale e proprio a Maria erano riservati grandi onori e processioni addirittura nelle due capitali: Napoli e Palermo, veniva posta una corona di fiori sopra gli obelischi con in cima una statua della Madonna. A Palermo la si può andare a vedere a Piazza San Domenico dove ogni anno i Vigili del Fuoco ripropongono lo stesso gesto.

I Cavalieri Costantiniani in Sicilia

La storia di fatto ci insegna che il Regno delle Due Sicilie non venne mai legalmente sciolto perché

Una delegazione di Cavalieri a Piana degli Albanesi (PA)

invaso da Garibaldi che si impose come dittatore della Sicilia. L’8 dicembre è una data importante per il regno infatti nello stesso giorno dell’anno 1816, Re Ferdinando I delle Due Sicilie unificò il Regno di Napoli con quello di Sicilia divenendo così il Regno delle Due Sicilie. Tuttavia al giorno d’oggi esistono importanti realtà come il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio che come sia legge sul sito ufficiale della Real Casa di Borbone: “Si propone la propagazione della Fede e la glorificazione della Croce. Dà il suo contributo d’azione e di attività nelle opere dell’Assistenza Sociale e Ospedaliera”.

In Sicilia l’ordine è abbastanza attivo su vari fronti, ad esempio con il progetto “Briciole di Salute”.  Proprio in occasione della festività dell’Immacolata, a Monreale (PA), alle ore 10:15 nel maestoso Duomo verrà celebrato il solenne pontificale presieduto da Mons. Pennisi e subito dopo si snoderà un corteo che raggiungerà la statua della Madonna in Piazza Guglielmo per porre un omaggio floreale, saranno presenti, ovviamente, i Cavalieri Costantiniani.

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