Il digiuno e la preghiera di Fratel Biagio per la pandemia e l’umanità sofferente

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Nel sagrato della Cattedrale di Palermo, luogo simbolo dell’alternarsi di culture e popoli, Biagio Conte digiuna e prega in silenzio. Disteso su qualche sacchetto di plastica, rannicchiato dentro un logoro abito di iuta, ha iniziato così il suo cammino quaresimale. Offre a Dio il suo digiuno e la preghiera, per mettere fine a questa tragica pandemia, affidando alle intercessioni di Santa Rosalia le sue preoccupazioni.
Non è la prima volta che Biagio Conte, affronta momenti di penitenza, vivendo in solitudine e stenti anche per lunghi periodi. Digiuna e prega per difendere e dar voce agli “ultimi”, a coloro che chiama fratelli e sorelle. Digiuna e prega con la determinazione e l’umiltà che da sempre lo caratterizzano. Appare sereno, con lo sguardo pieno di amore, tra le mani tiene il rosario, un libro di preghiere e qualche piccola immagine di Gesù che regala a chi gli si fa prossimo, anche solo per curiosità. Ha una parola per tutti, soprattutto per i ragazzi e le ragazze che frettolosamente attraversano il sagrato per recarsi a scuola. In tanti gli domandano se ha bisogno di qualcosa, chiedono preghiere, lui sorride sà di potere contare sull’affetto e la preghiera di tanti palermitani.
Se ti trovi a passare da lì fermati qualche minuto, prega con lui. Ti dirà che fa penitenza anche per te, che digiuna per sconfiggere il virus ma anche per l’umanità afflitta e abbandonata. Prega per i diritti degli ultimi, per chi ha perso il lavoro, per una più giusta politica e per una società più umana. Prega soprattutto per i giovani che porta sempre nel suo cuore affinché non perdano la speranza di un futuro migliore.
Poi sarà sera e ci sarà freddo ma lui rimarrà lì e continuerà a digiunare, con la forza della preghiera. Fratel Biagio non è solo ha con se una croce che lo accompagna sempre.

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